Come abbiamo scritto, abbiamo a che fare con una malattia fatale, autosomico dominante ad elevata penetranza e che, può colpire da 30 ai 60 anni circa, con incidenza massima tra i 40 ed i 55 anni. Se siamo di fronte ad una mutazione P102L, la più diffusa al mondo, generalmente i primi sintomi sono dolori alle gambe ed alla schiena, difficoltà nel camminare etc. Per avere una diagnosi precoce è necessario sottoporsi al TEST del DNA, il quale generalmente avviene tramite Western Blot.
Il paziente deve solo sottoposto ad un prelievo di sangue. Il western blot o immunoblot è una tecnica biochimica che permette di identificare una determinata proteina in una miscela di proteine, mediante il riconoscimento da parte di anticorpi specifici; in generale, per facilitare il riconoscimento, la miscela di proteine viene prima separata in base alle loro dimensioni (o peso molecolare) utilizzando un gel di poliacrilammide (ma esistono variazioni quali il dot blot o slot blot, in cui la miscela proteica non viene separata in base alle dimensioni, ma ci si affida alla selettività antigene/anticorpo); successivamente le proteine vengono trasferite su un supporto, che comunemente è una membrana di nitrocellulosa, e quindi si procede al riconoscimento vero e proprio della proteina mediante l'utilizzo di un anticorpo specifico.
Recentemente sono state messe a punto tecniche che permettono il riconoscimento antigene/anticorpo direttamente nella matrice del gel, evitando quindi il trasferimento su membrana. Questa tecnica si usa quando il campione è composto da una miscela di moltissime proteine tali che con una colorazione standard (blu di Coomassie o nitrato DIAGNOSTICA IN GSS di argento) non si riuscirebbe a distinguerle l'una dall'altra, oppure quando, pur avendo bande ben distinte (discrete), la proteina di interesse è in quantità troppo basse per essere visualizzata con altre tecniche. Infatti, il western possiede tre passaggi in cui avviene l'amplificazione del segnale, ciò rende visibili anche decimi di pico mole (10−12mol) di proteina. Le proteine del campione sono separate anche usando l'elettroforesi in gel. In questo caso, la separazione di proteine può avvenire per punto isoelettrico (pI), peso molecolare, carica elettrica, o una combinazione di questi fattori.
La natura della separazione dipende dal trattamento del campione e dalla natura del gel. Questo modo è il più usato per identificare una proteina. Il tipo più comune di elettroforesi in gel impiega gel di poliacrilammide (Elettroforesi su gel di poliacrilammide) e tamponi caricati con laurilsolfato di sodio (SDS). La SDSPAGE (SDS polyacrylamide gel electrophoresis) mantiene polipeptidi in uno stato denaturato una volta trattato con agenti riducenti forti per rimuovere strutture secondarie e terziarie (esempio disolfuro [S-S] e gruppi mercaptani [SH e SH]) e permettere la separazione di proteine in base al loro peso molecolare.
Le proteine campionate legano il SDS che conferisce loro carica negativa e si muovono in questo modo verso l'elettrodo positivo attraverso i meshes del gel. Le proteine più piccole migrano più velocemente attraverso questa mesh e le proteine vengono separate in base alla dimensione (misurata in kilo Dalton, kDa). La concentrazione di acrilammide determina la risoluzione del gel - maggiore la concentrazione, migliore la risoluzione di proteine a basso peso molecolare. Le proteine viaggiano solo in una dimensione lungo il gel per diversi blot. I campioni sono caricati in wells (pozzetti) nel gel.
Una striscia è usualmente riservata per un marcatore o scala, una miscela commerciale di proteine con peso molecolare definito, tipicamente colorate così da formare bande colorate visibili. Quando la tensione elettrica è applicata lungo il gel, le proteine migrano attraverso esso a velocità differenti, in funzione della loro dimensione. Queste differenti velocità di avanzamento (mobilità elettroforetica) permettono la separazione in bande dentro ciascuna corsia.
Sotto un’immagine di un analizzatore Western blot:
Il risultato ci dirà se vi è la positività al gene PRPN
Tramite un neurologo oppure un neuropatologo potremo sapere se siamo ammalati di Gerstmann Straussler Scheinker. Inserire qui, al centro Si può anche essere solo predisposti, sebbene asintomatici. Questo significa che la malattia si svilupperà. Non è possibile sapere quando o come ma si svilupperà.